Superare la sfida della duplice transizione digitale e green a cui sono chiamate le imprese italiane. È l’obiettivo del piano Transizione 5.0, approvato dal Consiglio dei Ministri ed entrato in vigore il 2 marzo scorso con il Dl 19/2024, con cui l’Italia punta all’innovazione – soprattutto se ecologica –, non solo attraverso l’acquisto di nuovi strumenti, ma anche attraverso la formazione del personale. Insomma, focus sulle macchine, ma anche sulle competenze tecniche, sempre più precise, di chi è chiamato a usarle, per una risposta più efficace e più green alla rivoluzione digitale e industriale in atto.
Piano Transizione 5.0 guarda al green
Il piano di Transizione 5.0 va a intervenire sullo strumento precedente, il piano Transizione 4.0, scaduto il 31 dicembre 2022, con non poche novità. Se infatti il paradigma 4.0 voleva soprattutto sostenere la trasformazione digitale delle imprese, incentivando l’acquisto di beni, lo svolgimento di attività e l’erogazione di servizi a supporto della digitalizzazione, il piano Transizione 5.0 si concentra sulla trasformazione ecologica, indirizzandosi a quegli interventi che prevedano un risparmio energetico almeno pari al 3% della struttura produttiva o al 5% dei processi interessati dal progetto – per tutti gli altri resta in vigore il piano 4.0, ma con modifiche e tagli rilevanti rispetto alla sua versione originaria.
Risorse, destinatari, interventi ammessi e sistema di aliquote
Attraverso uno schema di crediti d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025, il piano Transizione 5.0 mette sul piatto risorse pari a 6,3 miliardi di euro a cui possono accedere tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa – la norma contiene anche un elenco specifico di casi di esclusione.
L’incentivo è riconosciuto per i nuovi investimenti in strutture produttive ubicate sul territorio italiano, con la condizione, come dicevamo, che comportino una riduzione dei consumi di almeno il 3%, che arriva al 5% se calcolata sul processo programmato per l’investimento.
Questo il sistema di aliquote previsto:
- dal 35% al 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
• dal 15% al 25% per la quota di investimenti dai 2,5 milioni ai 10 milioni di euro ;
• dal 5% al 15% per la quota di investimenti dai 10 milioni ai 50 milioni.
La legge 232/2016 – la legge di Bilancio con cui si diede vita al piano Transizione 4.0 – specifica quali investimenti in beni materiali e strumentali sono agevolabili, mentre il Dl 19/2024 contiene le caratteristiche degli ulteriori beni che rientrano nelle nuove agevolazioni, in particolare beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, e il capitolo dedicato alle spese per la formazione del personale per l’acquisizione e il consolidamento delle competenze tecniche specifiche necessarie all’attuazione della transizione digitale ed energetica dei processi produttivi – il decreto introduce la condizione che la formazione sia effettuata da soggetti esterni all’impresa, individuati con apposito decreto.
Veniamo ai software previsti. L’atto normativo amplia l’elenco dei software acquistabili tramite incentivi a quelli che monitorano i consumi energetici, l’energia autoprodotta o l’efficienza energetica, non solo: introduce anche quelli per la gestione d’impresa (software di tipo ERP), ma a patto che siano acquistati congiuntamente ai primi elencati.
Altre info utili
Per accedere ai fondi previsti dal piano Transizione 5.0 è necessario inviare richiesta telematica utilizzando il modello standardizzato disponibile sul sito del Gestore dei servizi energetici (Gse) e la documentazione indicata dal decreto, insieme a una comunicazione riguardante la descrizione e il costo del progetto di investimento.
Le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante presentando il modello F24 in un’unica rata. L’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà compensabile in 5 rate annuali di pari importo.
Come Sikuel può aiutarti
Le soluzioni software SIKUEL si inseriscono perfettamente nel contesto del Piano Transizione 5.0, fornendo alle imprese gli strumenti necessari per abbracciare la trasformazione digitale con particolare attenzione alla gestione sostenibile delle risorse energetiche, nel rispetto dell’approccio Industria 5.0 che vuole le aziende più agili, più flessibili e più attende alle questioni climatiche. Il supporto delle tecnologie intelligenti è necessario per rispondere alle sfide attuali e per rispettare il nuovo paradigma produttivo orientato all’efficacia sostenibile, come è necessario porre l’accento sulla personalizzazione delle soluzioni e su un nuovo rapporto, molto più collaborativo, tra l’uomo e la macchina con da un lato una forza lavoro più qualificata e dall’altro strumentazioni più intelligenti e interconnesse.
Abbiamo perfezionato le nostre soluzioni informatiche e le abbiamo adattate alle richieste del mercato, delle aziende e di quella che è la nuova rivoluzione industriale, per realizzare prodotti che parlano il linguaggio dell’efficienza energetica, che consentono un approccio al lavoro molto più smart – quindi meno impattante – e allo stesso tempo più efficace – quindi più proficuo, e che guardano alla produttività ma anche alla sostenibilità, inserendosi attivamente nel nuovo ciclo dell’economia circolare.
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