Identità digitale e PA. Nuovo accesso online con il Login eIDAS.
Nuovo obbligo in capo alle PA centrali e periferiche per un’Europa sempre più digitalmente integrata. Dopo l’entrata in vigore dello SPID, il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale, e poi della Carta d’Identità Elettronica (CIE), gli strumenti di identità digitale che consentono al cittadino europeo di accedere online, in maniera veloce e sicura, a tutti i servizi web delle amministrazioni locali e centrali, l’Europa compie un ulteriore passo in avanti in materia di autenticazione digitale con il login eIDAS. Di cosa si tratta e, soprattutto, cosa comporta per le PA? Vediamolo insieme.
La rete per l’autenticazione digitale europea: i nodi eIDAS
Già dal 1° ottobre dello scorso anno per le PA centrali e periferiche era scattato l’obbligo di assicurare agli utenti l’accesso ai servizi online solo tramite SPID, CIE e Carta dei servizi, dando attuazione al Regolamento (UE) eIDAS N. 910/2014 relativo all’identificazione elettronica e servizi per le transazioni elettroniche degli stati membri.
Se da un lato l’accesso alla pubblica amministrazione è divenuto così più snello e veloce per l’utenza finale, dall’altro le nuove disposizioni hanno chiesto alle PA una serie di interventi tecnici e burocratici di adattamento per attuare le nuove regole.
Ma non è finita.
Per rafforzare l’efficacia nelle transazioni digitali transfrontaliere e garantire la sicurezza della trasmissione dei dati nell’Unione Europea, il Regolamento eIDAS infatti impone alle PA europee di rendere accessibili i loro servizi anche attraverso le identità digitali rilasciate dagli altri Stati membri. In pratica, un utente europeo deve poter fruire del servizio online di una PA (ma anche di un privato) di un altro Stato membro dell’UE, sfruttando l’identità digitale rilasciata dal suo Paese d’origine.
Come?
Attraverso i cosiddetti nodi eIDAS nazionali, a cui le PA dei rispettivi Paesi devono connettersi per consentire uno scambio di informazioni e di autenticazione tra i vari Paesi membri.
Operativamente, il nodo eIDAS si traduce in un bottone – Login with eIDAS – che le PA devono inserire sul loro portale web per permettere al cittadino europeo di accedere attraverso la sua identità digitale.
L’Italia e il progetto FICEP
L’Italia è stato il quarto Paese europeo a dotarsi di un nodo eIDAS nazionale, attraverso il progetto FICEP, il primo “server trasfrontaliero italiano” dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Sono sempre di più le PA centrali e periferiche, che già rendono disponibili i propri servizi online attraverso SPID o CIE, a essersi connesse al nodo eIDAS italiano, consentendo così a un cittadino europeo di accedere attraverso la sua identità digitale nazionale e, viceversa, a un cittadino italiano di fruire dei servizi online di altri Paesi comunitari che hanno realizzato il loro nodo eIDAS nazionale.
E nei prossimi mesi il trend non potrà che crescere considerando che, ai sensi del regolamento eIDAS, le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di integrare il nodo nazionale per garantire l’accesso dei cittadini EU ai propri servizi in rete. Insomma, per le PA in vista nuovi adattamenti burocratici e tecnici.
Cosa cambia per le PA: gli obblighi in capo agli Enti locali
Dal punto di vista finanziario, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un pacchetto di finanziamenti in materia di digitalizzazione e in particolare di identità digitale – per maggiori approfondimenti sulle risorse messe a disposizione degli Enti locali per una transizione digitale clicca qui, mentre per una guida su requisiti richiesti e procedure da seguire in capo agli Enti locali per ottenere i contributi del PNRR per completare la transizione digitale vai qui -.
In particolare, per gli Enti locali la misura 1.4.4 Identità Digitale del PNRR finanzia l’integrazione con le piattaforme Spid (con il nuovo protocollo OpenID Connect), CIE e, appunto, eIDAS, con un importo forfettario complessivo di 14.000 €.
Ma dal punto di vita tecnico e amministrativo, le procedure da compiere per aderire al nodo eIDAS e adempiere agli obblighi comunitari possono tuttavia risultare complesse.
Per supportare i Comuni in questo iter, Sikuel ha sviluppato un servizio di affiancamento con cui garantisce:
• supporto e assistenza online alle complesse attività di federazione sul portale CIE*;
• supporto e assistenza online alle complesse attività di federazione sul portale eIDAS*;
• upgrade tecnologico dal protocollo SAML2 a OpenID connect (per SPID: opzione tecnologica che garantisce il raggiungimento degli obiettivi della Misura 1.4.4).
(* la tecnologia è compresa nei portali Maggioli che l’Ente ha in uso).
Un percorso di supporto teorico e pratico pensato per rispondere in maniera tempestiva, esaustiva ed efficiente alle esigenze degli Enti locali in questa nuova fase di transizione digitale.
Per maggiori informazioni, è possibile contattarci al numero 348 6185167 o inviare una mail a commerciale@sikuel.it.